ARRAMPICANDOSI SUI RAMI DELLA NARRAZIONE...
Con questo paragrafo il lettore viene introdotto alla navigazione di questa tesi ipertestuale, egli dovrà pertanto arrampicarsi sui vari rami che compongono il progetto, seguendo la via a lui più congeniale.

È questo infatti un intreccio di percorsi e argomenti che vogliono tramite il loro progressivo disciogliersi, narrare delle storie attraversate da un unico filo conduttore. Il lettore vedrà lentamente delinearsi il tema centrale, non senza il contributo della propria essenziale curiosità di sapere.
L’intento è quello di svelare a piccole dosi e a piccoli tratti il nucleo centrale dell’opera, lasciando la possibilità al lettore di seguire il proprio percorso narrativo attraverso l’utilizzo dell’immaginazione supportata da immagini e collegamenti stimolanti.
Si presentano dunque capitoli svincolati, ognuno dei quali può rivelare nuove direzioni, flash back o proiezioni a nuovi argomenti, ognuno dei quali rappresenta potenziali approfondimenti, che il lettore è invitato a sviscerare se saranno per lui di interesse. Alcuni di questi sono suggeriti dai link che accompagnano la narrazione, e che possono essere seguiti con l’ordine che si crede più opportuno; in alternativa si può leggere la tesi seguendo l’ordine suggerito dall’indice che ne disegna una struttura più lineare.
Ogni capitolo racconta quindi un argomento e tutti insieme si fondono per dare significato al tema centrale del discorso: Tracce di sé. Gli approfondimenti sui due artisti, Christian Boltanski e
Joseph Beuys si intrecciano con il concetto di individuo e la sezione sull’ autobiografia contenuta nell’ arte, negli oggetti e nella fotografia. Questa miriade di fili crea il contenuto fondamentale di questa tesi: l’esigenza intima dell’uomo di prolungare la propria esistenza, esorcizzando in questo modo la terrena fine corporale, servendosi degli strumenti del simbolico.